Presentazione
Il Museo Etnografico di Servola
trae le sue origini nei primi anni 60' ed in modo del tutto occasionale. Il giovane cappellano di Servola Don Dušan Jakomin, rimasto colpito dalla storia del celebre pane di Servola e delle donne che lo facevano decise di pubblicare un libro sull'argomento, che testimoniasse il duro lavoro di queste donne (pancogole) con l'intento di far si che anche le future generazioni potessero conoscere la storia delle loro nonne e bisnonne e del prodotto tipico di questo sobborgo di Trieste tanto conosciuto nel passato. Iniziò così a raccogliere il materiale per realizzare l'intento. Don Jakomin raccolse numerose testimonianze dalle ultime donne del pane viventi o dalle loro discendenti e riuscì a raccogliere tanti reperti che servivano per la produzione del pane o che si usavano nel passato in casa. Gli anziani glieli davano volentieri nella speranza di salvaguardarli, perché erano convinti che dopo la loro morte tutti questi oggetti sarebbero stati sicuramente gettati al macero. Alla fine si ritrovò con tanto materiale, che gli venne subito in mente di fare un museo. Iniziò allora la ricerca di un posto dove poter esporre tutta la ricchezza culturale raccolta. In quei tempi la signora Draga Gregorič-Rosenberg gli donò la propria casa da utilizzare come centro di cultura e di ritrovo per la gioventù locale. Proprio di fronte a questo edificio stava una vecchia casa disabitata che poteva essere il luogo perfetto per la locazione del museo vista la vicinanza dei due edifici. L'acquisto dell'immobile presentò non pochi problemi in quanto c'erano più di venti eredi, sparsi per il mondo ed alcuni già defunti. Alla fine si riuscì ad ottenere la casa grazie anche a loro in quanto appena saputo dell'intento del giovane cappellano non vollero alcun compenso per la loro parte. Finita questa fase si iniziò con il restauro: al piano terra si ricostruì un monolocale dell'epoca che includeva una piccola stanza da letto e una cucina con un forno a legna uguale a come c'è l'avevano al inizio del 20.secolo. Il lavoro fù eseguito dal pittore locale Mario Sancin, detto Jenik, che fù l'unico a Servola che sapeva ancora costruire il forno così com'era una volta. Il primo piano venne adibito a luogo per le esposizioni dall'architetto Alenka Molek, mentre il secondo piano venne utilizzato come appartamento per il custode. L'inaugurazione ufficiale si tenne il 22 giugno del 1975.